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Comunicati stampa
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Imprese femminili e crisi
Risorse esaurite in poche ore per gli incentivi del Ministero dello Sviluppo economico a sostegno dello sviluppo e del consolidamento delle imprese femminili. L’elevato numero di domande presentate il 19 maggio e il 7 giugno ha istantaneamente prosciugato il plafond di 400 milioni, confermando che la procedura del click day delude le aspettative e finisce per creare disparità nelle condizioni di accesso agli incentivi da parte dei potenziali richiedenti.
Per Fabiola Foschi coordinatrice di Donne Impresa Confartigianato Forlì “il grande interesse per le misure di sostegno all’imprenditoria femminile messe in campo dal Ministero dello Sviluppo economico impone un rifinanziamento del Fondo, rivedendo al contempo le modalità con le quali erogare le risorse. Sarebbe opportuno rendere gli incentivi permanenti almeno per i prossimi 5 anni, anche con una percentuale di aiuto inferiore a quella attuale, integrandoli con altre misure di supporto alle imprese femminili”. Le imprese femminili hanno pagato il prezzo più elevato della crisi provocata dalla pandemia, continua la coordinatrice “tra settembre 2019 e settembre 2021, l’occupazione femminile indipendente è diminuita del 7,8%, a fronte del calo del 6,1% registrato dalla componente maschile. Oltre alla crisi dei settori a più alta presenza femminile, hanno pesato anche quarantene, chiusure delle scuole e lockdown richiedendo una maggiore presenza nella gestione dei figli, che nella maggior parte dei casi è a carico delle madri.” Eppure le imprenditrici non si arrendono avendo una capacità di resilienza superiore ai colleghi maschi. Conclude Foschi “proprio per aiutare le donne a gestire lo stress, Donne Impresa Confartigianato di Forlì ha organizzato, il 18 giugno, un partecipato incontro con la psicologa Monica Mambelli per fornire strumenti pratici e pronti all’uso per la gestione e la regolazione dello stress e delle proprie emozioni, per mantenere performance efficaci e stimolare la creatività.”
Prestigioso anniversario #CASTA50special, l'evento per i 50 anni di attività
CASTA, azienda associata a Confartigianato di Forlì, taglia il traguardo dei 50 anni di attività e il 18 giugno festeggia l’evento con una grande kermesse dedicata a collaboratori, clienti e fornitori. Dal 1972 l’azienda forlivese, con entusiasmo e passione, anno dopo anno, ha saputo rinnovarsi e crescere sino a diventare la realtà punto di riferimento della produzione di cucine professionali. Oggi CASTA, grazie al lavoro di squadra dei soci Loretta Carbonetti, Maurizio Casanova e Paolo Valmorri, può contare su un vasto catalogo di cucine, standard, etniche e personalizzabili che da Forlì vengono esportate in tutto il mondo. L’ottima visibilità in termini di marketing dell’azienda forlivese, le ha, infatti, permesso di essere conosciuta e apprezzata in tutto il mondo, forte di una capacità produttiva che spazia dallo standard a una linea dedicata alla cucina etnica e orientale e una su misura. L’ampiezza del catalogo è frutto del dinamismo interno alla struttura; la capacità di soddisfare le richieste dei clienti, mettendo in linea anche un singolo ordine, si armonizza con la costante attenzione alle nuove tendenze del mercato, così da poter ideare e offrire soluzioni innovative, presentate alle più importanti fiere di settore e attese con interesse dai clienti internazionali. A Forlì vengono seguite tutte le fasi del processo, dalla progettazione alla produzione, costituendo di fatto un fiore all’occhiello dell’economia locale. Una realtà che occupa più di 50 dipendenti, suddivisi nei tre stabilimenti produttivi di Villa Selva, e che il 18 giugno con l’appuntamento #CASTA50special celebra non un punto di arrivo ma un nuovo stimolo, per continuare a ottenere risultati sempre più prestigiosi.
Da parte di Confartigianato i migliori auguri per questo anniversario prestigioso e per i futuri nuovi successi.
Effetto superbonus. Costruzioni sostengono la ripresa italiana
La più recente rilevazione dell’ufficio studi di Confartigianato mostra il maggiore dinamismo nel settore delle costruzioni, che segna un aumento del 5,8% rispetto al trimestre precedente e del 18,7% rispetto a un anno prima. Le previsioni di primavera pubblicate a maggio dalla Commissione europea propongono una severa revisione delle previsioni di crescita dell’economia italiana (-1,9 punti rispetto alle previsioni di novembre), unica componente in controtendenza è quella degli investimenti in costruzioni, che sono rivisti al rialzo di 3 punti (da +6,2% a +9,2%). Una crescita messa a rischio dal caos-superbonus determinato dal nuovo obbligo contenuto nel Dl ‘Taglia prezzi’ che, come ha denunciato Confartigianato, ha nuovamente bloccato il mercato. Per Alberto Camporesi vicesegretario di Confartigianato di Forlì “l’ennesimo adempimento porta a 14 gli interventi normativi e di prassi sul superbonus in soli 4 mesi. Eppure, nell’edilizia residenziale l’attività delle imprese è stata sostenuta dagli incentivi fiscali per la riqualificazione del patrimonio abitativo, con effetti rilevanti: nel 2021 il valore della produzione nelle costruzioni è cresciuto del 24,1% rispetto all’anno precedente, un incremento di produzione che vale, a prezzi costanti, 39.951 milioni di euro. Se si confrontano i dati con quelli degli altri paesi dell’Unione europea, si nota che l’aumento della produzione si è fermata al +2,8%: un ritmo di crescita di questa intensità in Italia avrebbe limitato l’incremento del valore della produzione a 4.657 milioni di euro, pari a 35.294 milioni in meno di quella effettivamente conseguita, in pratica 2 punti di PIL di minore produzione.” Continua Camporesi “il settore delle costruzioni sta contribuendo al recupero del mercato del lavoro: nel primo quadrimestre del 2022 nelle costruzioni si osserva un aumento dell’11,3% del personale occupato, raggiungendo un livello che è del 65% superiore a quello del primo quadrimestre del 2019.” Un dato da evidenziare è l’aumento del peso del lavoro stabile: la crescita di 7 mila assunzioni nette nell’arco dell’ultimo anno è la combinazione di una riduzione di 13 mila figure a tempo determinato e l’aumento di 20 mila tra tempo indeterminato e apprendistato. Conclude il vicesegretario “è ora di ripensare a un sistema che introduca stabilmente bonus sostenibili economicamente e che favoriscano la riqualificazione e l’efficientamento del patrimonio edilizio. Al contempo, che siano provvedimenti meno impattanti dal punto di vista burocratico, per dare continuità al buon andamento del comparto.”
Antonietta Bagioni nella Giunta della Camera di Commercio La soddisfazione del presidente di Confartigianato Forlì Luca Morigi
“La nomina dell’imprenditrice Antonietta Bagioni all’interno della Giunta della Camera di Commercio della Romagna rappresenta per noi motivo di orgoglio e soddisfazione.” Il presidente di Confartigianato di Forlì Luca Morigi nel complimentarsi con l’imprenditrice, dal 2019 componente del consiglio direttivo di Confartigianato di Forlì, riassume le fasi che hanno portato a questa nomina. “L’associazione ha proposto per il consiglio camerale il nominativo di Antonietta Bagioni per i servizi alle imprese riconoscendone la professionalità, la preparazione e la determinazione, qualità che sono state determinanti per la sua nomina in Giunta. Siamo certi che l’imprenditrice saprà portare un contributo prezioso per lo sviluppo dell’intero territorio romagnolo.” Il presidente Morigi evidenzia il lavoro fatto, in questi mesi, per trovare un equilibrio che rappresentasse le diverse anime del territorio che la Camera di Commercio di Forlì - Cesena e Rimini esprime. “Malgrado lo strappo con alcune associazioni del commercio, siamo soddisfatti della nuova compagine. Abbiamo bisogno di lavorare assieme per valorizzare le eccellenze dei nostri territori, superando personalismi e campanilismi, pur conservando le identità locali. Siamo certi che le diversità fra aree limitrofe siano elementi di forza e non di divisione. Viviamo in una delle zone più belle del nostro Paese, che in pochi chilometri offre ogni tipo di paesaggio, dalla costa alla montagna, comuni ricchi di storia, di bellezza, di arte e di una capacità di accoglienza che fa apprezzare la Romagna in tutto il mondo. Il mondo produttivo e le associazioni che lo rappresentano devono essere compatti e mettere a sistema abilità e professionalità per ridare slancio all’economia, messa a dura prova da crisi, pandemia e oggi anche dalla guerra. È il tempo del fare, di ascoltare le imprese per consentire loro di crescere e continuare a fare grande il nostro territorio.”
Recupero delle calzature, la Giornata Nazionale #IORIPARO
L’Associazione Calzolai 2.0, aderente a Confartigianato e l’Associazioni Calzolai Italiani da tre anni hanno istituito la “Giornata Nazionale #IORIPARO”, l’ultimo lunedì del mese di maggio per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della riparazione di calzature, per difendere l’ambiente e ridurre gli sprechi. Le motivazioni dell’iniziativa sono chiarite da Fabiola Foschi, coordinatrice del comparto moda di Confartigianato di Forlì “lo smaltimento delle scarpe non è cosa di poco conto. Basti pensare ai milioni di paia ai piedi delle persone in tutto il mondo e ai circa 25 miliardi di paia di calzature prodotte a livello globale. La maggior parte di esse finisce in discarica o destinata all’inceneritore, dove però i tempi di degrado non sono brevi. In Europa ogni anno vengono venduti 2,6 miliardi di calzature. Di queste, 1,5 milioni vengono conferite in discarica. Il riciclo è ancora un processo costoso in termini di risorse poiché le calzature sono fatte di pelle, tessuto e polimeri. Materiali difficili da separare e di difficile riutilizzo. Sono materiali che si degradano in un periodo di tempo molto lungo; mentre quelli naturali si decompongono rapidamente, il cotone, per esempio impiega circa sei mesi, la pelle richiede 20/40 anni, inoltre per un buon 35% delle nostre scarpe è fatta con elementi a base di plastica che hanno una resistenza all’usura molto più lunga, ma di contro possono impiegare fino a 1.000 anni per decomporsi. Tempi e condizioni che l’ambiente non è più in grado di sostenere.”
Con questo appuntamento Confartigianato mira a rilanciare la riparazione di calzature, anche seguendo quanto indicato dall’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile. Tra le strategie principali dell’economia circolare c’è non solo l’utilizzo prevalente di risorse rinnovabili, ma anche una maggiore consapevolezza nel consumo recuperando e massimizzando l’uso del prodotto. Quest’ultima, in particolare, si declina in almeno tre azioni: prodotto come servizio, condivisione/virtualizzazione, ottimizzazione dell’uso/manutenzione. “La campagna promossa vuole incentivare la cultura della riparazione. Perché gettare le nostre calzature nell’indifferenziata quando è possibile dare loro nuova vita? La riparazione può essere fatta non solo sulle calzature classiche ma anche su sneakers, scarpe da calcio, tennis, trekking, motocross, trail running e tanti altri modelli, da calzolai qualificati che possono riportare alla perfetta efficienza le nostre calzature preferite.”
Giovani e lavoro. La risposta è il fare impresa
L’ufficio studi di Confartigianato ha recentemente indagato l’andamento del mercato del lavoro fra i giovani under 35. Dai dati emerge la fatica delle imprese italiane nel reperimento di ben il 52% della necessaria manodopera qualificata. Sul fronte giovani si evidenzia che nel 2020 oltre un milione di giovani non era attivo né sul fronte della formazione né nella ricerca di occupazione, per converso oltre 40mila giovani tra 25 e 34 anni sono espatriati per trovare lavoro. I paradossi del mercato del lavoro italiano proseguono, spiega Gianluigi Bandini responsabile del gruppo giovani di Confartigianato Forlì “secondo la rilevazione, la distanza dei ragazzi dal mondo del lavoro colloca il nostro Paese al primo posto nella Unione europea per la maggiore percentuale di Neet, pari al 23,1%, sul totale dei giovani tra 15 e 29 anni. La media europea si attesta, invece, al 13,1%. Addirittura, nel 2020, è stato toccato il numero più alto dell’ultimo decennio: ben 1.114.000. Non brilliamo nemmeno per l‘integrazione tra scuola e lavoro: siamo infatti al 22° posto in Europa per la quota di occupati under 30 impegnati in percorsi formativi, con appena il 5,2% dei giovani di questa fascia di età, mentre in Europa si arriva a una media del 15,2% e in Germania addirittura si sale al 24,4%.” Dai dati emerge anche l’incremento del fenomeno della fuga all’estero dei giovani; tra il 2016 e il 2020, tra i giovani italiani under 40 laureati, gli espatri superano i ritorni in Italia di 65 mila unità. Il rapporto di Confartigianato mette anche in evidenza la voglia di fare impresa dei giovani italiani che fa conquistare il record positivo di realtà con il maggior numero di imprenditori e lavoratori autonomi under 35: ben 694 mila con 123.321 imprese artigiane guidate da un under 35. E continua “i giovani imprenditori, che per reagire alla crisi puntano anche sulla qualità del personale, devono purtroppo fare i conti con le difficoltà a reperire manodopera specializzata e qualificata soprattutto tra i loro coetanei. Nelle rilevazioni più recenti le aziende segnalano difficoltà a trovare 295mila under 30 con competenze digitali e 341mila under 30 con competenze green.” Conclude Bandini “il gruppo giovani imprenditori forlivese sta attualmente portando avanti un progetto legato ai temi del ricambio generazionale e del rapporto scuola e mondo del lavoro proprio per ridurre il gap esistente.”
Assistenza agli anziani. Il futuro della sanità forlivese in un convegno promosso da Anap
Venerdì 13 maggio alle ore 17, nella sede di Confartigianato in viale Oriani 1 a Forlì, si terrà la tavola rotonda, introdotta dal presidente dell'associazione forlivese Luca Morigi "SANITÀ A KM ZERO. Quale futuro per l’assistenza agli anziani?", promossa da Anap Forlì. Un interessante approfondimento sulla sanità locale, con un'attenzione particolare agli anziani e alla delicata situazione venutasi a creare con la pandemia. Moderato dalla consigliera del movimento dei pensionati di Confartigianato Franca Compostella, l’appuntamento vedrà alternarsi gli interventi di Fosco Foglietta autore del libro “Covid e fragilità”, già coordinatore dei Servizi Sociali ASL di Cesena, direttore Generale della ASL di Bologna Sud e dell’ASL di Ferrara, di Loretta Vallicelli vice Presidente dell'Ordine delle Professioni Infermieristiche di Forlì-Cesena, di Claudio Vicini direttore del reparto di Otorinolaringoiatria dell’ospedale Pierantoni-Morgagni e di Luca Zambianchi presidente della casa di riposo Pietro Zangheri.
Come sintetizza il presidente Morigi “è un’occasione di riflessione sulla riorganizzazione della sanità dopo l’emergenza pandemica vissuta negli ultimi due anni. Il tema scelto ben s’inserisce anche fra gli scopi di Confartigianato di Forlì, associazione di rappresentanza di chi fa impresa, uomini e donne componenti di una famiglia e inseriti in una comunità di cui sono parte attiva e vitale. Per questo, da più di dieci anni, in seno all’associazione è stata costituita Confartigianato Persone, a cui fa capo anche Anap Forlì, coi suoi oltre tremila soci pensionati. Nella consapevolezza che la persona è il fulcro da cui prende vita la piccola impresa e l’imprenditore non è solo soggetto economico, ma anche sociale, con bisogni che non attengono unicamente alla vita professionale.” E conclude “il tema della sanità è trasversale, ci tocca sia come cittadini sia, talvolta, come utenti. Per questo è importante creare momenti di incontro per comprendere quali sono le opportunità di collaborazione e quali strumenti possono essere messi in campo anche dai privati per implementare una sanità che sia realmente vicina al cittadino. Un meccanismo che promuova l’interazione fra le associazioni del forlivese, in primis quelle che operano nel sociale e tutti coloro che sono attivi nel territorio, nella convinzione che, costruendo una rete, si possano trovare soluzioni condivise e praticabili.”
Bonus edilizia, banche tornino a erogare il credito
Confartigianato di Forlì raccoglie le preoccupazioni delle imprese che operano nel comparto edile e nella filiera della casa. Il segretario Mauro Collina ne sintetizza il pensiero “gli imprenditori denunciano la brusca frenata dell’attività del comparto causata dal nodo della gestione dei crediti, oggi bloccati dai principali istituti bancari, che ha portato molti committenti a procrastinare i lavori, non disponendo delle risorse finanziarie per farvi fronte. Alcune imprese, pur di continuare l’attività, stanno facendo credito ai clienti, di fatto svolgendo il ruolo che spetterebbe alle banche. Un disagio che aggrava una situazione resa complessa dall’aumento incontrollato dei costi dell’energia e delle materie prime e dalle difficoltà di reperimento delle stesse.” Sin dalla sua istituzione, il superbonus, introdotto dal Decreto-Legge 19 maggio 2020, n. 34 ha presentato diverse criticità che ne hanno resa complessa l’applicazione, situazione aggravata dalle numerose modifiche che si sono susseguite.
“Il provvedimento ha sicuramente contribuito a rilanciare il settore, ma è un rilancio fittizio; si tratta di un intervento temporaneo che proprio per l’entità del contributo, il 110%, ha provocato una forte richiesta a cui le imprese e i professionisti hanno faticato a far fronte, e che ha innescato un incremento indiscriminato dei prezzi dei materiali, di fatto azzerando i margini di trattativa fra domanda e offerta.” Alla crisi delle materie prime e all’aumento dei costi energetici si aggiunge la complessa gestione dello sconto in fattura e della cessione del credito. “Il problema della cessione del credito è stato più volte affrontato dalla Confederazione nazionale che è intervenuta presso gli Istituti di credito e gli enti preposti affinché riconsiderassero le modalità di gestione delle acquisizioni di crediti legati ai bonus per l’edilizia. Restano le perplessità su di un provvedimento che se, da una parte ha contribuito a rimettere in moto la filiera della casa, dall’altra ha mostrato enormi limiti, legati alle complessità burocratiche e alla gestione dei crediti e che, auspichiamo, dopo il boom, non provochi una crisi del comparto peggiore di quella del 2008.”
Tutela della donna: reddito di libertà, un primo passo
Il movimento Donne impresa Confartigianato Forlì da qualche mese è impegnato a promuovere appuntamenti di sensibilizzazione sul tema della violenza sulle donne, evidenziando l’importanza dell’indipendenza economica della vittima per sottrarsi a situazioni di abuso. “Il rilancio del Reddito di Libertà promosso dalla Regione Emilia-Romagna è una notizia estremamente positiva” commenta la presidente Diana Lolli “come spiegato sul sito dell’ente, la misura prevede l’erogazione di un assegno mensile fino a 400 euro, per un periodo massimo di un anno, per le vittime di violenza. E, per garantire il provvedimento, la Regione rende disponibili 1,3 milioni di euro per il 2022, stanziamento che integra in modo significativo i 200mila euro previsti dallo Stato, portando le risorse già disponibili a 1,5 milioni di euro. Come attestano i dati in nostro possesso esiste una stretta connessione tra la difficoltà delle donne a trovare occupazione e l’accettazione rassegnata delle varie forme di violenza. Purtroppo, anche chi ha un lavoro, non sempre percepisce uno stipendio sufficiente a consentirle piena autonomia: ancora oggi, per la stessa mansione, una lavoratrice percepisce fino al 30% in meno rispetto al collega uomo.”
Un divario che si traduce in un danno per il sistema Paese “il rilancio dell’economia italiana deve passare da un significativo incremento dei tassi di occupazione femminile, da troppo tempo bloccati al 50%. Eppure, nonostante questa consapevolezza per molte donne è inevitabile dover scegliere tra realizzazione professionale e famiglia." Conclude Lolli “con la pandemia la situazione si è ulteriormente aggravata, il lockdown, la chiusura delle scuole e l’impossibilità di avere il supporto dei nonni hanno fatto ricadere integralmente sulle madri la cura dei figli, costringendole a congedi dal lavoro o, addirittura, a lasciare l’occupazione. È indispensabile un cambio di mentalità, per risolvere il contingente ben vengano provvedimenti come quelli della Regione, ma occorre educare le nuove generazioni a una vera parità, che renda superflui questi interventi emergenziali.”
Confartigianato di Forlì si mobilita per l'Ucraina
Confartigianato di Forlì ha promosso una raccolta di beni di prima necessità fra gli associati e i dipendenti per portare aiuto alle persone in fuga dal conflitto scoppiato fra Russia e Ucraina. Sono stati raccolti diversi scatoloni di cibo, per adulti e neonati, medicinali e prodotti per l’igiene, nonché prodotti destinati agli animali da compagnia, evidenziando la sensibilità a tutto tondo degli imprenditori associati.
La consegna è stata effettuata direttamente alla missione “Romagna per gli Ucraini” di cui fanno parte il Comitato per la lotta contro la fame nel mondo, la Caritas diocesana, l’Agesci, l’associazione di volontariato della protezione civile di Forlimpopoli, quella della protezione civile di Bertinoro, la Croce Verde Bidente e il Gruppo di preghiera di Montepaolo, missione che provvede direttamente alla consegna nei campi di accoglienza ai confini con l’Ucraina. Spiega il presidente di Confartigianato di Forlì Luca Morigi “è un piccolo gesto di solidarietà, un modo concreto per testimoniare il nostro impegno nel chiedere una veloce risoluzione della grave situazione. Le prime vittime della guerra sono proprio i civili inermi, donne e bambini, nel migliore dei casi costretti a lasciare le proprie case e a fuggire, abbandonando la propria vita. Un dramma umanitario che non può lasciare indifferenti. E gli imprenditori artigiani, ancora una volta, hanno risposto con generosità, confermando la grande attenzione nei confronti della persona. La caratteristica saliente dell’impresa artigiana è proprio l’essere fondata su uomini e donne e sulle loro relazioni, sull’empatia, sulla sensibilità, anche all’interno del processo produttivo.” Presenti alla consegna, oltre al presidente Morigi, il coordinatore dell’associazione Mauro Collina, il presidente di Confartigianato Servizi Marco Mannelli e l’imprenditore Nicola Crispino, che hanno incontrato, in rappresentanza della missione umanitaria in partenza il prossimo 7 aprile, Graziano Rinaldini della protezione civile di Forlimpopoli e Vanni Sansovini del Comitato per la lotta contro la fame nel mondo.