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Nuovo incontro pre elettorale. Confartigianato dialoga con De Girolamo
Confartigianato Forlì ha promosso un confronto con Carlo Ugo De Girolamo capolista di Noi Moderati, per conoscerne il programma, prima dell’appuntamento elettorale di domenica 25 settembre.
Dopo i saluti del presidente Luca Morigi, il segretario Mauro Collina ha illustrato i punti salienti delle dieci proposte della Confederazione per costruire un futuro in cui la micro e piccola impresa possa continuare a giocare un ruolo chiave. Tra i temi sollevati la necessità di ricostruire la fiducia tra i cittadini, tra cui gli imprenditori, e la pubblica amministrazione, uno scollamento frutto dell’eccesso di burocrazia che oggi soffoca ogni ambito. Spunto immediatamente colto dal candidato, che ha sottolineato come le difficoltà interpretative e i continui aggiustamenti di norme già esistenti creino una giungla legislativa in cui il cittadino fatica a orientarsi; esempio più eclatante è il bonus 110%, provvedimento che, pur positivo nei principi, sconta notevoli criticità nell’attuazione. Il tema della semplificazione burocratica, così come quello della riforma fiscale, saranno tra le priorità del prossimo Governo. Il lavoro è uno snodo centrale, è giunto il momento per un ripensamento del reddito di cittadinanza, di cui va mantenuta la funzione di protezione sociale, superandone gli attuali limiti. Inevitabile il riferimento a quello che lo stesso candidato ha definito trend topic del momento, il caro energia, un’emergenza che deve essere risolta in tempi rapidissimi, attuando una serie di provvedimenti: dalla tassazione sugli extraprofitti, a un sostegno a chi non riesce a fronteggiare il pagamento delle bollette, sino all’introduzione, a livello europeo, di un tetto al prezzo del gas. Ma non solo, l’Italia deve sfruttare maggiormente le fonti rinnovabili, oltrepassando le sterili polemiche di chi si oppone, spesso senza conoscere approfonditamente i temi, per questo è fondamentale il dialogo costante con gli operatori economici e i portatori di interesse, che fungano da cassa di risonanza delle informazioni corrette, così da superare le resistenze al cambiamento.
Elezioni, Confartigianato Forlì incontra Massimo Bulbi
Continuano i confronti in vista della tornata elettorale del 25 settembre. I rappresentanti del Consiglio di Confartigianato di Forlì, guidati dal presidente Luca Morigi e dal segretario Mauro Collina, hanno incontrato Massimo Bulbi, candidato alla Camera dei Deputati per il Partito Democratico. Nell’occasione, gli imprenditori hanno presentato le richieste della piccola impresa, riassunte in un decalogo che tocca i temi chiave per il nostro sistema produttivo: dalla nuova fiscalità al credito, agli incentivi per la competitività, passando per la riforma della burocrazia e la sfida della sostenibilità. Una serie di spunti che il candidato del PD ben conosce, avendo lavorato per oltre trent’anni all’interno del sistema Confartigianato, ricoprendo numerosi incarichi anche a livello nazionale. Forte di questa esperienza, il candidato ha ribadito la centralità dell’interlocuzione coi corpi intermedi, evidenziando l’importanza degli incontri periodici coi rappresentanti delle associazioni. Per Bulbi il dialogo tra gli enti che detengono poteri legislativi e le associazioni è indispensabile per condividere le norme, ma non solo, i corpi intermedi hanno un ruolo sociale fondamentale, soprattutto oggi, con la diffusa crisi di fiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni. Il candidato ha poi messo in luce l’importanza di dare certezze a chi fa impresa, in primis eliminando gli appalti improntati al criterio del massimo ribasso che non garantiscono né la qualità del lavoro svolto, né criteri meritocratici nella scelta dell’impresa esecutrice. Ha inoltre ricordato che l’Emilia Romagna è tra le cinque regioni che trainano l’economia europea, anche grazie al ruolo chiave giocato dalla micro e piccola impresa all’interno del tessuto produttivo regionale, per questo è prioritario che queste realtà siano al centro dell’agenda politica. Sulla crisi energetica servono interventi rapidi, a partire dalle riforme strutturali per riportare i prezzi dell'energia a livelli sostenibili per famiglie e imprese, scongiurando il rischio di chiusure con pesanti ripercussioni sull’intero tessuto sociale.
Elezioni 2022: Confartigianato ha avviato gli incontri coi candidati
Confartigianato di Forlì ha iniziato il confronto coi candidati alle prossime elezioni politiche del 25 settembre. Il primo appuntamento è stato realizzato con Alice Buonguerrieri candidata alla Camera dei Deputati per Fratelli d'Italia.
Introdotto dal presidente di Confartigianato Luca Morigi e dal segretario Mauro Collina, l'incontro è stata l'occasione per presentare alla candidata le dieci proposte per creare un ambiente favorevole alle micro e piccole imprese, manifesto redatto proprio per sostenere il nostro sistema imprenditoriale, caratterizzato prevalentemente da imprese artigiane, professionisti e piccole realtà produttive.
Tra i temi, la necessità di snellire la burocrazia, ormai elefantiaca, che soffoca le imprese, imponendo all'imprenditore anche l'onere di dimostrare la propria innocenza in caso di contenzioso col fisco o con la pubblica amministrazione. Una anomalia rilevata anche dalla candidata che ha evidenziato come, negli ultimi 11 anni, le micro e piccole imprese, custodi del vero made in Italy, siano state particolarmente tartassate. Per Buonguerrieri occorre una rivoluzione nel rapporto tra stato e imprese, con regole chiare, che siano di facile applicazione senza lasciare margini di interpretazione a chi è chiamato a verificarle. Taglio del cuneo fiscale, lotta al lavoro nero e sommerso e contrasto dell'evasione dei grandi gruppi, sono alcuni dei punti di contatto tra le richieste dell'associazione e il programma dello schieramento politico della candidata. Tra i punti sollevati dagli imprenditori del consiglio dell'associazione, presenti al confronto, l'emergenza bollette energetiche; per Buonguerrieri la prima soluzione è riparametrare il prezzo non più sul gas, ma su tutte le fonti energetiche, poi inserire un tetto al prezzo del gas, ritornando al contempo a fonti alternative, dall'estrazione di gas in Adriatico, al nucleare.
Un dialogo concreto, che ha consentito ai presenti di conoscere meglio la posizione del partito di Giorgia Meloni sui temi caldi per l'imprenditoria.
Filiera auto, autoriparazione contiene i costi
L’ufficio studi di Confartigianato ha pubblicato un report dedicato alla filiera dell’auto in Italia. Il settore conta 161 mila imprese e 564 mila addetti attivi nei diversi comparti, dalla fabbricazione di autoveicoli, a quella di carrozzerie, parti e accessori, sino alla fabbricazione di motociclette e al commercio, manutenzione e riparazione di autoveicoli. Di queste 6.057 operano in Emilia Romagna.
Alberto Camporesi, responsabile sindacale della categoria per Confartigianato Forlì, chiarisce: "nella filiera il 69,4% degli addetti, equivalenti a 391 mila persone, lavorano in micro e piccole imprese con meno di 50 addetti. Il 46,2% delle imprese appartiene al comparto artigiano, che conta 74.515 aziende e la quota è quasi doppia rispetto alla media di tutti i settori. Le imprese artigiane della filiera sono ampiamente concentrate (93,1%) nella manutenzione e riparazione di autoveicoli che conta ben 69.367 realtà artigiane.” Nel confronto internazionale, l’Italia presenta una leadership europea nell’autoriparazione, con gli addetti del comparto che sono l’1,4% del totale occupati a fronte dell’1% europeo, offrendo il più alto contributo all’economia tra i maggiori paesi europei. Nel dettaglio, il peso dell’autoriparazione in Italia è di 0,3 punti superiore all’1,1% della Spagna, di 0,5 punti superiore allo 0,9% della Germania e della Francia. Continua Camporesi “l’autoriparazione, dopo aver sofferto gli effetti del lockdown, è in netta ripresa, anche per l’allungamento dei tempi di consegna di veicoli nuovi, ad agosto 2022 segna un aumento del 9,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Addirittura, nel confronto internazionale si registra una performance migliore del rispetto al +8% della Francia e al +5,5% della Germania. Da evidenziare che, per converso, i prezzi dei servizi di manutenzione e riparazione degli autoveicoli crescono meno che negli altri maggiori paesi europei.” Un’ultima nota attiene alla mobilità, che sta rapidamente cambiando anche grazie all'apporto di auto sempre più attente all'impatto ambientale: in particolare nel 2021 si contano 2.887 auto alimentazione elettrica o ibrida ogni 100mila auto circolanti, 8,6 volte le 334 del 2016.
Elezioni, più attenzione all’artigianato e alle micro e piccole imprese. Indispensabile un fisco più equo
Rappresentano il 99,4% del tessuto produttivo e danno lavoro al 64% degli occupati, sono le piccole e medie imprese italiane che oggi hanno necessità di tornare al centro degli interventi per rilanciare la competitività. La richiesta di Confartigianato è semplice, la politica deve riportare l’attenzione su coloro che hanno dimostrato di saper creare occupazione, benessere economico, coesione sociale. Chiarisce il segretario Mauro Collina “fra le priorità di Confartigianato spicca la richiesta di un fisco semplice e leggero, visto che oggi cittadini e imprenditori pagano 32,8 miliardi di maggiori tasse rispetto alla media dell’Eurozona, inscindibile dall’efficientamento della macchina burocratica, poiché oggi l’Italia è al 24° posto nell’Ue per la qualità dei servizi pubblici e soltanto il 28% delle amministrazioni locali gestisce completamente pratiche on line.” Chiarisce ancora il segretario dell’associazione forlivese “nel nostro Paese persiste un’elevata pressione fiscale. Il confronto internazionale evidenzia che per quest’anno il carico fiscale previsto è pari al 43,3% del PIL, superiore di 1,8 punti al 41,5% della media dell’Eurozona. Una pressione fiscale molto elevata rende meno competitivo il nostro sistema produttivo e poco attraente il Paese per gli investitori esteri. Confartigianato chiede di ridurre la pressione fiscale e semplificare il sistema tributario realizzando una riforma fiscale all’insegna dell’equità garantendo parità di trattamento (equità orizzontale) a tutti i redditi da lavoro indipendentemente dalla loro categoria reddituale (lavoro dipendente, d’impresa minore o di lavoro autonomo) prevedendo che le detrazioni accordate ai redditi da lavoro siano di pari ammontare, evitando inique e immotivate differenziazioni.” Conclude Collina “è auspicabile che alcuni principi su cui il Parlamento, nell’ultimo scorcio di legislatura, ha trovato ampia convergenza, siano rapidamente attuati. Per esempio va garantita alle imprese la medesima modalità di tassazione indipendentemente dalla natura giuridica, superando gradualmente l’IRAP con priorità per società di persone, va inoltre migliorato il regime forfetario evitando che, al superamento dei limiti di ricavi previsti per il regime, il contribuente automaticamente fuoriesca dallo stesso, prevedendo, a tal fine, l’applicazione di un’imposta opzionale e sostitutiva purché lo “sforamento” dei ricavi non superi una determinata soglia.”
Caro energia, Confartigianato lancia la campagna di sensibilizzazione
Confartigianato lancia la campagna di sensibilizzazione sugli effetti del caro energia con lo slogan “non togliete energia allo sviluppo del Paese”. Spiega il segretario dell’associazione forlivese Mauro Collina “è un grido d’allarme nei confronti degli schieramenti impegnati nella campagna elettorale. In 12 mesi le micro e piccole imprese hanno visto lievitare i costi per l’energia elettrica di 21,1 miliardi in più rispetto all’anno precedente. Rincari senza precedenti che rischiano di raddoppiare qualora nei prossimi quattro mesi la corsa dei prezzi non si arresti.” L’ufficio studi di Confartigianato ha calcolato l’impatto sulle MPI della crisi energetica e dell’impennata dei prezzi del gas, evidenziando che gli aumenti del prezzo dell’energia per le piccole aziende con consumi fino a 2000 MWh si traduce in un maggiore costo, tra settembre 2021 e agosto 2022, di 21,1 miliardi di euro, pari al 5,4% del valore aggiunto creato dalle MPI. Tra le regioni in cui il boom dei costi dell’elettricità supera il miliardo di euro. C’è anche l’Emilia-Romagna con 1,9 miliardi, i settori maggiormente colpiti sono quelli di vetro, ceramica, cemento, carta, metallurgia, chimica, tessile, gomma e plastica e alimentare.
Continua Collina “la velocità di crescita dei prezzi al consumo dell’energia elettrica nel nostro Paese non trova riscontro in Europa: a fronte di un aumento dell’85,3% si registra il +35,4% della media dell’Eurozona e, in particolare, del +18,1% della Germania e del +8,2% della Francia. Una situazione non più sopportabile dagli imprenditori, è fondamentale riportare i prezzi dell’energia sotto controllo e scongiurare il rischio chiusura per migliaia di imprese”.
Tra le priorità richieste da Confartigianato l’azzeramento degli oneri generali di sistema per luce e gas, la proroga del credito d’imposta sui costi di elettricità e gas per le imprese non energivore e non gasivore. Conclude Collina “indispensabile individuare un tetto europeo al prezzo del gas, recuperando il gettito calcolato sugli extraprofitti, per non aggravare la situazione del bilancio pubblico. Occorrono responsabilità e solidarietà da parte delle imprese energetiche a salvaguardia dell’intero sistema produttivo nazionale. Vanno anche sostenuti gli investimenti in energie rinnovabili e nella diversificazione delle fonti di approvvigionamento, in particolare per creare Comunità Energetiche e per incrementare l’autoproduzione. Non è più procrastinabile la riforma della tassazione dell’energia che oggi tocca il 51% della bolletta e che penalizza con maggiori oneri proprio le piccole imprese che consumano meno.”
Imprese più forti della crisi, autoriparazione in crescita
Il mercato dell’auto è stato coinvolto dalla recessione causata dalla pandemia registrando nel 2021 un flusso di immatricolazioni del 23,5% inferiore rispetto a quello del 2019. In parallelo, nell’arco degli ultimi due anni si è registrato un profondo mutamento nella composizione del mercato: l’analisi dell’ufficio studi di Confartigianato indica che il mondo delle auto ibride elettriche, ibride elettriche plug-in ed elettriche, grazie al sistema degli incentivi, è arrivato a pesare per il 42,1% delle immatricolazioni di autovetture degli ultimi dodici mesi, avvicinando il 47,8% delle autovetture alimentate a benzina e diesel; nel 2019 la quota delle immatricolazioni di ibride ed elettriche si fermava al 6,6%. Chiarisce Alberto Camporesi responsabile del settore “oltre la metà delle imprese della filiera dell’auto, opera nell’autoriparazione: nel 2021 nel comparto della manutenzione e riparazione di autoveicoli contava più di 92 mila imprese, con un’alta vocazione artigiana: oltre 70 mila imprese che rappresentano i tre quarti (76,5%) del comparto.”. Il settore della manutenzione autoveicoli sta recuperando fatturato, i dati indicano un incremento del 2,7% nel quarto trimestre del 2021, dopo il +4,6% segnato nel trimestre precedente avvicinandosi ai livelli precedenti allo scoppio della pandemia, risultando dell’1,5% inferiore rispetto al quarto trimestre 2019. Continua Camporesi “le perdite registrate dalle imprese dell’autoriparazione nel corso della recessione sono state pesanti, cumulando nel biennio della pandemia minori ricavi per 2,7 miliardi di euro rispetto al livello di fatturato del 2019, di cui 2,1 miliardi nel 2020. Fondamentale segnalare che, nonostante l’impennata dei prezzi, i costi della manutenzione auto in Italia segnano un aumento contenuto al +2,6%, di 1,3 punti inferiore rispetto all’Eurozona.” Tuttavia, le strozzature delle filiere globali, la transizione energetica e l’escalation dei prezzi dell’energia – accelerata dallo scoppio della guerra in Ucraina – evidenziano criticità che interessano il mondo dell’auto. Sul fronte dei prezzi delle commodities, sull’aumento dei prezzi del rame, cresciuti del 18% all’anno tra il 2019 e il 2022 influisce l’accelerazione della domanda legata alla produzione di veicoli elettrici e punti di ricarica, oltre a quella indotta dalla produzione di impianti per il solare e l’eolico. Conclude Camporesi “la crescente digitalizzazione dei processi produttivi e l’intensificazione della domanda di apparecchiature elettroniche conseguente alla pandemia, coniugate con il calo della produzione in Asia, hanno determinato una carenza di semiconduttori, causando ritardi nella produzione mondiale di automobili e di macchinari. L’autoriparazione conta 206.533 addetti, pari a oltre un terzo (37,4%) del totale degli addetti della filiera dell’auto e per oltre la metà (55,5%) sono in imprese che effettuano riparazioni meccaniche (114.711 addetti). Nel 2021 le imprese hanno ricercato 35.590 meccanici artigianali, riparatori di automobili, di cui 22.780, pari al 64%, sono risultate di difficile reperimento.” Tra le professioni maggiormente richieste, quella dei meccanici e manutentori di automobili registra la più elevata quota di domanda di giovani under 30 (41,9%).
Aziende e crisi. Artigianato e turismo, le attese per il mese di agosto
A Forlì-Cesena sono più di 1700 le imprese che operano nel comparto turistico, settore che continua il recupero delle perdite legate alla pandemia: nel 2021 la spesa dei viaggiatori stranieri nel nostro Paese ammontava a 21,3 miliardi di euro, crescendo del 22,7% in un anno. Il gap rimane tuttavia pesante, nei primi quattro mesi del 2022 persiste un divario del -22,9% rispetto allo stesso periodo del 2019.
Chiarisce Alberto Camporesi responsabile del coordinamento sindacale di Confartigianato Forlì “in termini di fatturato, il dato nei servizi, annualizzato al primo trimestre 2022, supera del 4,6% il livello del 2019, con un marcato ritardo per servizi turistici, alloggio e ristorazione che, nel complesso, mostrano una riduzione dei ricavi del 23,3% rispetto a quelli pre-pandemia; nel dettaglio si registrano flessioni del 23,7% per alloggio e del 14,1% per i servizi di ristorazione. Le più recenti rilevazioni evidenziano che le strutture prenotate online ad agosto in Italia si attestano al 24,6% e, tra i principali competitor, il nostro paese è secondo solo al 26,3% della Grecia, la Spagna raggiunge il 19,4% mentre si ferma al 12,7% la Francia, il paese con cui ci contendiamo il primato di presenze estive in Europa.” Le prenotazioni di voli aerei internazionali verso l’Italia ad agosto sono 472 mila in crescita del +161% in un anno e sono seconde solo alle 597 mila con destinazione Spagna (+92% in un anno). Continua Camporesi “tradizionalmente agosto è il mese con il maggior numero di presenze turistiche: nel triennio 2019-2021 in Italia le presenze nel periodo sono state il 24,5% del totale. La spesa dei viaggiatori stranieri in Italia si concentra per il 41% in alloggio, mentre il restante 59%, pari a 12,5 miliardi di euro, comprende trasporti passeggeri, ristorazione e acquisti di prodotti artigianali e del made in Italy. Nel complesso si tratta di un paniere di beni e servizi per i quali la qualità fa la differenza, consolidando l’elevata reputazione dell’offerta turistica italiana."
Le imprese artigiane sono attori primari in questo segmento di attività: alla fine del primo trimestre 2022 le imprese artigiane attive in attività interessate dalla domanda turistica sono 198.912, pari al 15,6% dell’artigianato nazionale.
Contro il caro tariffe l’impresa artigiana assorbe gli aumenti
A quattro mesi dallo scoppio della guerra in Ucraina, l’inflazione accelera nuovamente salendo all’8,5%, un livello che non toccava da 36 anni. L’inflazione al consumo rappresenta il risultato di un complesso meccanismo di trasmissione lungo le filiere produttive, caratterizzate da forti turbolenze. Lo scorso mese è stato registrato il raddoppio dei prezzi dell’energia mentre quelli delle materie prime non energetiche hanno registrato un +27,6%.
Spiega Mauro Collina, segretario di Confartigianato di Forlì "gas ed energia elettrica proseguono la crescita a ritmi parossistici. Tensioni di prezzo che si associano alla maggiore domanda da parte del mercato italiano. Complice il gran caldo, è infatti cresciuta la richiesta di elettricità nel nostro Paese."
L’aumento dei costi energetici influenza l’evoluzione dei prezzi praticati dalle imprese, soprattutto nei comparti maggiormente energivori, nella logistica delle merci e sui servizi di trasporto, maggiormente richiesti nella stagione turistica, mentre il prezzo del gasolio è aumentato del 32%.
Riprende Collina "eppure, nonostante i diffusi rincari, i servizi a vocazione artigiana hanno assorbito l’impatto, contenendo gli aumenti a carico del consumatore finale. A giugno i prezzi praticati hanno registrato un incremento del 3,4%, inferiore alla media europea del +5,2% dell’Eurozona. L’imprenditore artigiano, consapevole delle difficoltà che accomunano consumatori e imprese, spesso sceglie di non scaricare il sovrapprezzo delle materie prime sul cliente, riducendo i propri margini di guadagno e non applicando rialzi sulla manodopera, come testimoniato da molti associati. Gli imprenditori evidenziano che in questo delicato momento la priorità sia sostenere la domanda." E conclude "una scelta di grande responsabilità e lungimiranza: la timida ripresa del secondo semestre del 2021 è stata messa a rischio dai rincari e dalla situazione internazionale. La micro e piccola impresa, ancora una volta, sta reagendo con coraggio, tamponando gli aumenti, a tutela del consumatore finale."
Burocrazia e fisco. L’impresa impiega 238 ore all’anno in adempimenti
L’Italia detiene il record negativo per la burocrazia fiscale: il poco lusinghiero primato implica che, per districarsi tra scadenze e adempimenti alle micro e piccole imprese servono 238 ore l’anno, 56 ore in più rispetto alla media dei Paesi Ocse. Il dato, evidenziato dai rappresentanti di Confartigianato nazionale in audizione alle Commissioni riunite di Bilancio e Finanze della Camera sul Decreto legge recante misure in materia di semplificazioni fiscali e di rilascio del nulla osta al lavoro, è stato accompagnato da una chiara richiesta di intervento per porre rimedio a questa insostenibile situazione. Francesco Bandini, responsabile del servizio fiscale di Confartigianato di Forlì chiarisce “gli obiettivi erano e permangono quelli di una reale semplificazione e razionalizzazione del sistema tributario, che non rappresenti, come spesso accade oggi, un ostacolo allo sviluppo sostenibile della micro e piccola impresa e dell’economia in generale.”
Confartigianato, pur apprezzando i contenuti del Decreto legge, auspica che sia arricchito da ulteriori misure ispirate ai principi di semplificazione contenuti nella legge delega di riforma del sistema fiscale approvata in questi giorni dalla Camera: riordino in testi unici di tutte le disposizioni fiscali per tipologia di soggetto, stabilità delle disposizioni che impongono adempimenti fiscali, non retroattività delle disposizioni tributarie e “costituzionalizzazione” dello Statuto del contribuente. Per Confartigianato, dato che la fatturazione elettronica consente un controllo puntuale delle singole posizioni dei contribuenti, è indispensabile abrogare una serie di onerosi e inutili adempimenti a carico delle imprese e sollecita lo spostamento definitivo al 20 luglio del termine per il versamento delle imposte per i contribuenti per i quali sono elaborati gli Indicatori di affidabilità fiscale.