Stampa 2022
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Filiera auto, autoriparazione contiene i costi

L’ufficio studi di Confartigianato ha pubblicato un report dedicato alla filiera dell’auto in Italia. Il settore conta 161 mila imprese e 564 mila addetti attivi nei diversi comparti, dalla fabbricazione di autoveicoli, a quella di carrozzerie, parti e accessori, sino alla fabbricazione di motociclette e al commercio, manutenzione e riparazione di autoveicoli. Di queste 6.057 operano in Emilia Romagna.

Alberto Camporesi, responsabile sindacale della categoria per Confartigianato Forlì, chiarisce: "nella filiera il 69,4% degli addetti, equivalenti a 391 mila persone, lavorano in micro e piccole imprese con meno di 50 addetti. Il 46,2% delle imprese appartiene al comparto artigiano, che conta 74.515 aziende e la quota è quasi doppia rispetto alla media di tutti i settori. Le imprese artigiane della filiera sono ampiamente concentrate (93,1%) nella manutenzione e riparazione di autoveicoli che conta ben 69.367 realtà artigiane.” Nel confronto internazionale, l’Italia presenta una leadership europea nell’autoriparazione, con gli addetti del comparto che sono l’1,4% del totale occupati a fronte dell’1% europeo, offrendo il più alto contributo all’economia tra i maggiori paesi europei. Nel dettaglio, il peso dell’autoriparazione in Italia è di 0,3 punti superiore all’1,1% della Spagna, di 0,5 punti superiore allo 0,9% della Germania e della Francia. Continua Camporesi “l’autoriparazione, dopo aver sofferto gli effetti del lockdown, è in netta ripresa, anche per l’allungamento dei tempi di consegna di veicoli nuovi, ad agosto 2022 segna un aumento del 9,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Addirittura, nel confronto internazionale si registra una performance migliore del rispetto al +8% della Francia e al +5,5% della Germania. Da evidenziare che, per converso, i prezzi dei servizi di manutenzione e riparazione degli autoveicoli crescono meno che negli altri maggiori paesi europei.” Un’ultima nota attiene alla mobilità, che sta rapidamente cambiando anche grazie all'apporto di auto sempre più attente all'impatto ambientale: in particolare nel 2021 si contano 2.887 auto alimentazione elettrica o ibrida ogni 100mila auto circolanti, 8,6 volte le 334 del 2016.

Elezioni, più attenzione all’artigianato e alle micro e piccole imprese. Indispensabile un fisco più equo

Rappresentano il 99,4% del tessuto produttivo e danno lavoro al 64% degli occupati, sono le piccole e medie imprese italiane che oggi hanno necessità di tornare al centro degli interventi per rilanciare la competitività. La richiesta di Confartigianato è semplice, la politica deve riportare l’attenzione su coloro che hanno dimostrato di saper creare occupazione, benessere economico, coesione sociale. Chiarisce il segretario Mauro Collina “fra le priorità di Confartigianato spicca la richiesta di un fisco semplice e leggero, visto che oggi cittadini e imprenditori pagano 32,8 miliardi di maggiori tasse rispetto alla media dell’Eurozona, inscindibile dall’efficientamento della macchina burocratica, poiché oggi l’Italia è al 24° posto nell’Ue per la qualità dei servizi pubblici e soltanto il 28% delle amministrazioni locali gestisce completamente pratiche on line.” Chiarisce ancora il segretario dell’associazione forlivese “nel nostro Paese persiste un’elevata pressione fiscale. Il confronto internazionale evidenzia che per quest’anno il carico fiscale previsto è pari al 43,3% del PIL, superiore di 1,8 punti al 41,5% della media dell’Eurozona. Una pressione fiscale molto elevata rende meno competitivo il nostro sistema produttivo e poco attraente il Paese per gli investitori esteri. Confartigianato chiede di ridurre la pressione fiscale e semplificare il sistema tributario realizzando una riforma fiscale all’insegna dell’equità garantendo parità di trattamento (equità orizzontale) a tutti i redditi da lavoro indipendentemente dalla loro categoria reddituale (lavoro dipendente, d’impresa minore o di lavoro autonomo) prevedendo che le detrazioni accordate ai redditi da lavoro siano di pari ammontare, evitando inique e immotivate differenziazioni.” Conclude Collina “è auspicabile che alcuni principi su cui il Parlamento, nell’ultimo scorcio di legislatura, ha trovato ampia convergenza, siano rapidamente attuati. Per esempio va garantita alle imprese la medesima modalità di tassazione indipendentemente dalla natura giuridica, superando gradualmente l’IRAP con priorità per società di persone, va inoltre migliorato il regime forfetario evitando che, al superamento dei limiti di ricavi previsti per il regime, il contribuente automaticamente fuoriesca dallo stesso, prevedendo, a tal fine, l’applicazione di un’imposta opzionale e sostitutiva purché lo “sforamento” dei ricavi non superi una determinata soglia.”