Stampa 2019
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​Legge di Bilancio: piccola impresa ancora penalizzata

"Non si può considerare espansiva una manovra che fa pari e patta sotto il peso della sterilizzazione delle clausole di salvaguardia Iva."


Spiegano i vertici di Confartigianato “come avvenuto nelle ultime manovre, questo provvedimento assorbirà la quasi totalità delle risorse disponibili, lasciando, di fatto, margini quasi inesistenti per le politiche per lo sviluppo e la competitività.” Nel commentare la manovra varata dal Governo, i vertici dell’Associazione sottolineano che sarà difficile allontanarsi dalla crescita ‘zerovirgola’ puntando soltanto sulla lotta all’evasione, grande e condivisibile battaglia che appare, però, troppo circoscritta e mirata a senso unico nei confronti delle piccole imprese. “In questa lotta senza quartiere sembra invece non esserci quasi nulla in tema di tassazione dei giganti del web né per contrastare i paradisi fiscali nell’Unione europea. Quante delle grandi imprese del nostro Paese hanno una sede legale o fiscale non in Italia?” Per Confartigianato, sul fronte fiscale sono stati fatti passi indietro sul fronte delle semplificazioni e delle agevolazioni introdotte negli ultimi anni, introducendo al contempo di nuovi obblighi, con il risultato che 3,5 miliardi di euro nel prossimo triennio vengono sottratti ai piccoli imprenditori e al lavoro autonomo, dirottando le risorse che erano destinate alla tassa del 20% per le imprese tra 65.000 e 100.000 euro di ricavi. Eppure, proprio il peso del fisco era stato evidenziato, a luglio, da Confartigianato come fronte caldo. La Confederazione aveva chiesto che il recupero dei proventi derivanti dalla lotta all’evasione e all’elusione venisse effettivamente destinato alla riduzione del carico fiscale. Invece, dopo aver imposto, dal gennaio 2019, alle imprese l’emissione di fatture soltanto elettroniche (primo Paese al mondo con 60 milioni di abitanti) e, dal gennaio 2020, che tutti gli scontrini e le ricevute emesse siano immediatamente rese disponibili all’Amministrazione finanziaria, dopo tutto questo, cosa si può ancora chiedere alle piccole imprese come obblighi fiscali?

Viabilità e imprese, la posizione di Confartigianato "Ponte Rosso una questione da risolvere"

Ciclicamente la questione Ponte Rosso viene riportata in auge, la centralità della via di comunicazione è innegabile e gli interventi di manutenzione non sono più rinviabili.


Un riflettore che si accende e che, tuttavia, viene presto spento, a seguito di interventi che hanno lo scopo di fronteggiare l’emergenza, senza tuttavia risolvere il problema. Confartigianato è attiva nell’area del Tramazzo Marzeno e, proprio conoscendo la vitalità imprenditoriale del comprensorio, chiede alle Amministrazioni coinvolte che si proceda alla definitiva risoluzione del problema. Come spiegano gli imprenditori del comitato zonale di Confartigianato “nell’area hanno sede importanti realtà produttive, che, nonostante la collocazione decentrata rispetto all’asse viario strategico della via Emilia, hanno scelto di mantenere in loco l’attività aziendale, garantendo occupazione e contribuendo alla vivacità di Tredozio e Modigliana. Non si può correre il rischio che, penalizzate da difficoltà legate alla circolazione, queste imprese scelgano di trasferirsi altrove. Senza dimenticare i residenti, che meritano dei collegamenti stradali sicuri e percorribili.” Lo snodo viario del Ponte Rosso è fondamentale non solo per il tessuto imprenditoriale, ma anche nell’ottica del rafforzamento dello sviluppo turistico dell’area, tema recentemente dibattuto nel corso di un incontro con l’assessore regionale Andrea Corsini, promosso dal comune di Modigliana. La Romagna Toscana, oltre ad avere bellezze naturali di grande impatto che devono essere valorizzate, è attraversata da numerosi cammini, che rientrano a pieno titolo nello sviluppo del turismo religioso della nostra provincia, come quello di Sant’Antonio e quello di Assisi, passando per la via della Misericordia e il cammino di San Romualdo. Per questo, chiediamo alle amministrazioni comunali interessate e all’amministrazione provinciale di non abbassare l’attenzione sul tema, individuando un intervento strutturale che possa definitivamente chiudere l’annosa questione.

​Accolta la richiesta di Confartigianato. Ecobonus: necessario modificare lo sconto in fattura

C’è l’esigenza evidente di modificare la norma sullo sconto in fattura dell’ecobonus.


È quanto ha dichiarato il Ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, durante il question time in Senato spiegando che, nonostante le intenzioni positive, la norma ha “certamente prodotto un risultato negativo su una parte di attività produttive prevalente nel nostro Paese”. Confartigianato apprezza la volontà del Ministro che ha riconosciuto la fondatezza dell’allarme lanciato dalla Confederazione sugli effetti negativi della norma a danno di mezzo milione di micro e piccole imprese operanti nel settore delle costruzioni, con 1,2 milioni di addetti, l’89% dell’occupazione del settore. Nei mesi scorsi, Confartigianato ha presentato le ragioni degli imprenditori sia nei confronti dell’Autorità Antitrust sia nei confronti del Governo e del Parlamento, sollecitando la modifica del meccanismo dello sconto in fattura per ecobonus e sismabonus previsto dall’articolo 10 del Decreto Crescita. Ora, dal Ministro dello Sviluppo Economico. arriva la disponibilità a intervenire. “Ritengo – ha detto Patuanelli durante il question time – che ci sia bisogno di un ragionamento che ci porti a trovare gli strumenti finanziari di accompagnamento della modifica della norma. E sono convinto della necessità di ascoltare i diversi portatori d’interesse, tutte le associazioni di categoria dei diversi settori. Dobbiamo attivare un tavolo di confronto per arrivare alla soluzione migliore”. Secondo Patuanelli, “la ratio della norma non era negativa in sé, la scarsa interlocuzione probabilmente ha portato a un risvolto negativo, non voglio fare lo stesso errore”. Confartigianato ha garantito la piena disponibilità a prendere parte al confronto annunciato dal Ministro.