Tutta l’informazione per la tua impresa
Stampa
2019
Pagina 15
Rassegna stampa 19 agosto 2019
Rassegna stampa 2 agosto 2019
Tempi di pagamento: Confartigianato propone la compensazione debiti-crediti
L’Italia si conferma il paese dell’Unione Europea in cui è maggiore il peso dei debiti della Pubblica Amministrazione verso le imprese per beni e servizi.
Pur evidenziando la diminuzione dei debiti commerciali che, secondo le ultime valutazioni della Banca d’Italia, sono scesi al 3% del PIL (era il 3,2% nel 2017) pari a circa 53 miliardi di euro, le imprese italiane continuano a subirne il peso. Va ricordato che, la metà del totale del debito commerciale della pubblica amministrazione, è legata al ritardo nei pagamenti rispetto alle scadenze contrattualmente previste. Nonostante il miglioramento, il debito, pari al 2,9% del PIL, rimane pressoché doppio rispetto alla media dell’UE, pari all’1,5% e superiore a quello di Croazia (2,8%), Finlandia (2,1%), Portogallo e Danimarca (2%). La soluzione proposta da Confartigianato al problema dell’eccessivo stock di debito commerciale da parte della pubblica amministrazione è la compensazione secca, diretta e universale dei debiti verso le imprese e i debiti fiscali e contributivi delle imprese. In un anno, i versamenti allo Stato dalle imprese fornitrici utilizzabili per la compensazione ammontano a 28,4 miliardi di euro, importo che rappresenta oltre la metà (53,5%) dei 53 miliardi di euro di debiti delle amministrazioni e il loro utilizzo consentirebbe di azzerare il gap relativo al rapporto tra debito commerciale e PIL esistente tra Italia e Unione europea. Assieme alla riduzione dello stock dei debiti commerciali, scendono anche i tempi medi effettivi di pagamento. Come è noto, tutte le pubbliche amministrazioni sono tenute a pagare le proprie fatture entro 30 giorni, a eccezione degli enti del servizio sanitario nazionale, per i quali il termine massimo è di 60 giorni. L’analisi degli ultimi dati pubblicati dal Ministero dell'Economia e delle Finanze, su 7.677 amministrazioni comunali, evidenzia per il quarto trimestre 2018 un tempo medio di pagamento di 35 giorni, che scendono a 33 nella nostra provincia. I Comuni che pagano entro il limite imposto dalla normativa rappresentano meno della metà (47,6%, pari a 3.656 Comuni) del totale e gestiscono circa un terzo (34,7%) dell’importo complessivo pagato nel trimestre; quelli che pagano oltre il limite sono la maggioranza (52,4%). Nel dettaglio, 3.041 Comuni presentano tempi medi di pagamento tra 31 e 60 giorni – il 39,6% dei Comuni e gestiscono il 59% dei pagamenti – mentre 980 Comuni pagano oltre i 60 giorni, rappresentando il 12,8% del totale e gestendo il restante 6,3% dell’importo onorato. La quota di Comuni che pagano sopra i 60 giorni sale al 20,1% nel Mezzogiorno a fronte del 9,3% del Centro-Nord e si riferisce all’11,8% dei pagamenti, più del doppio della quota del Centro-Nord (4,6%).
Rassegna stampa 1 agosto 2019
Rassegna stampa 31 luglio 2019
Contro le truffe mai abbassare la guardia
Continua ad aumentare il numero di segnalazioni di tentativi di truffa attraverso l’invio di bollettini per presunti pagamenti dovuti agli obblighi di legge: sono diverse le richieste avanzate agli imprenditori.
Complice l’imminenza delle ferie, i tentativi fraudolenti fanno leva su presunte scadenze di adempimenti, in realtà inesistenti. Si parte dal bollettino per il pagamento del Registro Italiano Operatori Haccp inviato alle imprese dell’alimentazione, nei fatti un’adesione volontaria, ma che, dal testo del bollettino, sembra essere un obbligo di legge, alla richiesta di versamento dei presunti diritti camerali delle Camere di Commercio, che, come è noto, si pagano con l’F24 o per via telematica. Bollettini che hanno ricevuto numerose imprese italiane e che in realtà sono pubblicità di proposte commerciali che ovviamente non hanno nulla a che fare con le Camere di Commercio. Ma non solo, le truffe a danno degli imprenditori viaggiano anche on line. In questi giorni, infatti, le imprese in tutta Italia stanno ricevendo mail con "Avvisi di addebiti" e in apparenza attribuibili all’Inps. In particolare, le email risultano inviate attraverso diversi indirizzi di posta certificata (PEC), in realtà non appartenenti all’Inps, che avvisano di presunte irregolarità nel versamento di contributi. Il testo del messaggio di posta elettronica si conclude con l’invito a cliccare su un link per accedere al dettaglio delle dichiarate irregolarità dal quale però non si accede a nessun indirizzo ufficiale dell’Inps. Anzi, il rischio è che attraverso il link possa essere automaticamente scaricato un software maligno. Si tratta dell’ennesimo tentativo per acquisire dati dalle aziende o di introdurre virus nei sistemi informatici. La raccomandazione è di non cliccare sul link che compare in questo tipo di messaggi e, in generale, di diffidare delle segnalazioni di irregolarità e richieste di denaro via email. Confartigianato invita gli imprenditori a segnalare le mail sospette alla propria sede di riferimento. Frattanto l’Inps ha diffuso un comunicato nel quale ricorda a tutti i cittadini di non dare seguito a richieste ambigue che arrivino via email e che l’unico link per accedere alle informazioni, ai servizi e alle prestazioni dell’Istituto è: www.inps.it/nuovoportaleinps/default.aspx.