Consulenza Fiscale

Proposte di intervento per il CPB

Le proposte avanzate dalla Confederazione nei confronti del Governo

Confartigianato, assieme alle altre Organizzazioni della piccola impresa (CNA, Confcommercio, Confesercenti e Casartigiani), ha trasmesso al Viceministro On. Prof. Maurizio Leo una serie di proposte per migliorare il livello di adesione al Concordato Preventivo Biennale (CPB).


In particolare, è stata espressa una valutazione positiva dell’istituto del concordato preventivo biennale (CPB) che delinea un importante cambio di paradigma in materia di contrasto all’evasione. Con il nuovo istituto del concordato preventivo biennale e con la rivisitazione dell’adempimento collaborativo viene favorita una interlocuzione preventiva con l’Amministrazione finanziaria finalizzata a ridurre, o addirittura annullare, i successivi controlli. In pratica, è evidente la scelta di voler limitare i controlli ex post favorendo, nel caso di piccole imprese o professionisti, definizioni anticipate del tributo ovvero per le aziende di maggiori dimensioni incentivando un confronto costante per la prevenzione e la risoluzione delle possibili controversie a fronte di riduzioni, sino all’azzeramento, nelle eventuali sanzioni applicabili.

Il successo dell’operazione relativa al concordato preventivo è strettamente legato, da un lato, alla capacità dell’Amministrazione finanziaria di proporre agli operatori economici un ammontare di reddito e di valore della produzione IRAP in linea con l’effettiva capacità contributiva degli stessi che, necessariamente, dovrà tener conto anche dei diversi livelli di evasione per settori economici e, dall’altro, alla percezione dei vantaggi sia in termini economici (non tassazione delle quote di reddito e valore della produzione IRAP eccedenti quanto concordato) che di “tranquillità fiscale” dall’inibizione della possibilità (a determinate condizioni) di effettuare gli accertamenti di cui all’articolo 39 del D.P.R. n. 600 del 1973.

Le proposte di intervento

1. Introduzione di un fattore correttivo per coloro che hanno un punteggio ISA uguale o superiore a 8

La prima proposta è tesa a “premiare” coloro che, con punteggio ISA da 8 in su, decideranno di accedere al concordato pur avendo già accesso alle diverse forme di premialità previste dal comma 11 dell’art. 9-bis del D.L. n. 50 del 2017.

Se è vero che tali soggetti dichiarano mediamente redditi superiori a 75.000 euro, è altrettanto vero che la richiesta di adeguamento ad un punteggio 10, seppur “normalizzato”, secondo le prime indicazioni emerse, comporta un ulteriore esborso a fronte di modesti ulteriori benefici in termini di protezione dagli accertamenti in materia di imposte dirette ed IRAP.

Pertanto, si propone, per coloro che, naturalmente o per adeguamento nel 2023, raggiungono un punteggio almeno pari ad 8, che la richiesta di maggiori ricavi/compensi per raggiungere il reddito e il valore della produzione “normalizzato” a 10 debba essere proporzionalmente più contenuta rispetto agli altri soggetti. In pratica, riteniamo necessario prevedere l’introduzione di un fattore correttivo che riduca l’importo dei maggiori ricavi/compensi di una percentuale che potrebbe essere pari al 25%, percentuale che rappresenta la “distanza” fra il punteggio 8 e 10.

2. Ipotesi di una imposizione sostitutiva sul differenziale

Per i soggetti ISA che aderiranno al CPB (che scontano la progressività IRPEF ovvero soggetti IRES tassati ad aliquota del 24%) andrebbe previsto, su base opzionale, che sul differenziale fra il reddito dichiarato e quello “normalizzato” a 10, sia applicabile una tassazione ad imposta sostitutiva (IRPEF, addizionali regionali e comunali ed IRES).

In tal modo troverebbero meno contrarietà eventuali richieste di maggiori imponibili particolarmente elevate, garantendo un maggior successo all’operazione.

L’imposta sostitutiva potrebbe essere graduata in base al punteggio ed alla somma richiesta:

  • più alto è il punteggio più bassa l’aliquota;
  • sul differenziale l’imposta sostitutiva potrebbe essere graduata per scaglioni.

3. La gestione delle perdite

Si ritiene necessario rimuovere il vincolo dell’importo minimo di 2.000 euro di reddito e del valore della produzione tassabile. In tal modo le perdite maturate a seguito dei componenti straordinari non considerati nella stima assumerebbero rilievo fiscale.

In ogni caso, anche in presenza del citato vincolo, va chiarito che le perdite non sono “bruciate” e, fermo restando il vincolo dei 2.000 euro, le stesse sono riportabili nel rispetto delle ordinarie regole.

Fra i componenti straordinari, a nostro parere, devono essere inserite anche le perdite su crediti.

Un discorso sempre inerente ai componenti che influenzano il reddito tassabile va fatto, inoltre, per tutti coloro che possono godere di deduzioni forfetarie particolarmente importanti (ad esempio: autotrasportatori e distributori di benzina). Crediamo che tale ammontare non sia considerabile in sede di stima e, pertanto, debba esserne riconosciuta la deducibilità dello stesso dal reddito proposto.

4. Fuoriuscita dal concordato

Riteniamo necessario ridurre lo scostamento di reddito e di valore della produzione che legittima l’uscita dal concordato dal 50% al 30% e che le cause di non normale esercizio dell’attività già previste ai fini ISA possano essere valorizzate nel decreto attuativo a giustificazione dell’uscita dall’impegno concordatario.

5. Decadenza dal concordato

Il maggior imponibile accertato superiore al 30% che determina la decadenza dal concordato deve essere frutto di un accertamento di natura analitica e non deve scaturire da ricostruzioni analito-induttive basate su presunzioni semplici, ancorché gravi, precise e concordanti.

6. Istituire un regime di tassazione premiale per i soggetti con punteggio superiore ad 8

Infine, in attuazione della Legge Delega, sempre in tema di regime premiale ISA, in questo caso per i soggetti che non aderiranno al CPB e presentano voti superiori a 8, andrebbe sperimentata una tassazione ridotta del reddito, in aderenza al principio di delega espresso all’articolo 16, comma 1, lett. d), della Legge Delega, congiuntamente a quanto disposto dall’art. 5, comma 1, punto 2.4., della medesima Legge.

Per i redditi d’impresa e di lavoro autonomo soggetti agli ISA che evidenziano un punteggio superiore ad 8, a nostro avviso, risulterebbe utile, infatti, prevedere un nuovo sistema di tassazione dei redditi che punti a premiare l’efficienza e la fedeltà fiscale in modo automatico all’aumentare del reddito dichiarato.

L’agevolazione consisterebbe nel riconoscere una riduzione dell’imposizione sul reddito incrementale rispetto alla misura di reddito di riferimento associata all’impresa.