Legge di Bilancio 2025: modifiche e conferme alla disciplina fiscale dei lavoratori
La Legge di Bilancio 2025 ha introdotto significative novità nel regime fiscale dei lavoratori dipendenti, mirando a incrementare il loro potere d'acquisto. Tra le modifiche più rilevanti troviamo:
Nuovo trattamento integrativo
Sostituisce l'esonero INPS del 6% e 7% e ha l'obiettivo di fornire un sostegno più mirato e incisivo a chi ne ha maggiormente bisogno. Viene erogato ai lavoratori con redditi complessivi annui inferiori a 20.000,00 euro e il suo importo viene calcolato in percentuale sul reddito da lavoro dipendente e varia a seconda della fascia di reddito.
Ulteriore detrazione
Sempre in sostituzione dell'esonero Inps, si è aggiunta un ulteriore detrazione, per i redditi superiori ad euro 20.000,00 ma non a 40.000 euro.
Tale detrazione è fissata in 1.000 euro annui ma, se il reddito complessivo supera la soglia di 32.000 euro,
l’importo si riduce progressivamente fino ad azzerarsi con un reddito pari a 40.000 euro.
Inoltre la Legge di Bilancio conferma alcune modifiche già apportate in via sperimentale per l'anno 2024.
Conferma degli scaglioni di reddito
Attraverso la modifica dell’art. 11, comma 1 del TUIR viene resa strutturale la rimodulazione degli scaglioni di reddito, che permangono i seguenti:
Redditi fino ad euro 28.000,00 - aliquota IRPEF del 23%
Redditi da euro 28.000,00 ad euro 50.000,00 - aliquota IRPEF del 35%
Redditi oltre i 50.000,00 euro - aliquota IRPEF del 43%
Conferma delle detrazioni da lavoro dipendente
Viene reso struttuale, attraverso la modifica dell’art. 13, comma 1, lett. a) del TUIR, anche l’aumento della detrazione da lavoro dipendente (da euro 1.880 ad euro 1.955) per i titolari di reddito complessivo annuo non superiore ad euro 15.000.
Conferma limite Fringe Benefit
La deroga all'art. 51 comma 3 del TUIR viene estesa anche per il triennio 2025-2027, per cui è confermato il limite di esenzione di 1.000 euro per
– il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati ai lavoratori dipendenti,
– le somme erogate o rimborsate per il pagamento delle utenze domestiche, per l’affitto dell’abitazione principale ovvero per gli interessi sul mutuo relativo all’abitazione principale.
Inoltre tale limite è innalzato a 2.000 euro per i lavoratori dipendenti con figli fiscalmente a carico.