
A luglio scatta l’aumento delle pensioni minime, con tutti gli arretrati spettanti da gennaio
Da luglio pensioni minime più alte del 6,4% per gli ultra75enni e dell’1,5% per tutti gli altri. Lo rende noto l’Inps, illustrando misure e calcoli dell'incremento introdotto dalla legge bilancio 2023 (legge n. 197/2022) per gli anni 2023 e 2024 per contrastare gli effetti del caro vita.
La rivalutazione eccezionale è prevista, nel 2023, al tasso dell'1,5% per i pensionati d'età inferiore a 75 anni e del 6,4% per quelli con almeno 75 anni d'età (nel 2024 è prevista al 2,7% per tutti i pensionati). Di conseguenza nel 2023 gli assegni minimi per gli ultra 75enni salgono a 599,82€ (563,74x1,064) per gli altri a 572,20€ (563,74€x1,015).
L'incremento è calcolato sulla pensione mensile in pagamento, purché d'importo pari oppure inferiore al minimo Inps; a nulla rileva, pertanto, se la pensione sia già integrata al minimo, anche in misura parziale o «cristallizzata», o se non sia integrata al minimo.
L’Inps spiega che l’incremento sarà corrisposto d’ufficio ai pensionati a partire dalla mensilità di luglio 2023, comprensivo degli arretrati dalla decorrenza del beneficio.